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Elezioni Universitarie 2005

ELEZIONI UNIVERSITARIE 2005



Organi Centrali di Ateneo:
  • Senato Accademico
  • Consiglio di Amministrazione dell'Università
  • Consiglio di Amministrazione del DSU
  • Commissione per il controllo sulla qualità dei servizi
  • Comitato di gestione degli impianti sportivi universitari
  • Comitato per le Pari Opportunità

Organi di Facoltà





PROGRAMMA
(principi ed ideali - introduzione al programma)


- Un’Università migliore è un obiettivo da raggiungere, non un’utopia da immaginare -

L’agire, il proporre soluzioni concrete ai problemi studenteschi, e del mondo accademico in generale, ha sempre contraddistinto la nostra Lista che, fin dal nome, ha le idee chiare: essere di Sinistra Per fare, per costruire, … per migliorare il mondo partendo dalla nostra università!
Sinistra Per è una lista studentesca nata 10 anni fa con l’ambizioso obiettivo di riuscire ad essere un luogo di dibattito e confronto, indipendente e senza preconcetti, per potersi porre in maniera costruttiva in relazione alle problematiche del mondo universitario e non solo.
Dal 1995 al 2005, ci siamo impegnati nella rappresentanza coordinata, convinti che la comunicazione tra i candidati nei Consigli di Corso di Laurea, nei Consigli di Facoltà, fino agli Organi Centrali di Ateneo, come Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, fosse un’occasione per poter meglio risolvere i problemi degli studenti e per fare sentire la loro voce a tutti i livelli.
Anche questo anno, quindi, vogliamo continuare a fare del nostro meglio per lasciare l’UNIPI migliore di come l’abbiamo trovata.
Partendo da quello che abbiamo fatto ed arrivando a quello che vogliamo fare, i temi su cui lavorare sono molti.
Per far ciò è necessario partire da un’analisi della riforma 509/99 che abbiamo sostenuto, perché legata a principi ed obiettivi da noi condivisi, come l’alzare il livello di alfabetizzazione universitaria nel nostro paese, favorire la mobilità studentesca, creare percorsi formativi divisi su più livelli, tali da permettere flessibilità dei titoli di studio e interazione col mondo del lavoro. Pur tuttavia la consapevolezza che sono stati commessi errori di applicazione, ci porterà nei prossimi anni a monitorare e risolvere i conseguenti problemi.
Vogliamo continuare a ribadire che l’Università Pubblica, aperta a tutti e di qualità, è un valore per la società irrinunciabile, e che, in questa ottica, non si possono accettare i presagi di Lauree Specialistiche a numero chiuso, né titoli successivi di studio, come i Master, che non abbiano adeguate borse di studio per reddito, e che quindi creino una preclusione per censo.
Continuando con una riflessione sulla situazione attuale, riconosciamo le ottime opportunità offerteci dall’autonomia degli Atenei, ma ne comprendiamo alcuni aspetti negativi.
In un regime di concorrenza tra gli Atenei, ad esempio, l’Università di Pisa non può abbassarsi ad operazioni di facciata come i Percorsi di Eccellenza, né creare nuovi Master o nuovi corsi di studio dai sedicenti nomi; deve altresì puntare ad una didattica di qualità, legata ad una Ricerca di alto livello, perché realmente si realizzi quella sinergia che è alla base del sistema formativo universitario.
Naturalmente la Didattica ha avuto un ruolo centrale nel nostro operato. Come Lista ci siamo apertamente schierati contro provvedimenti classisti, come i percorsi ad Y proposti dalla Moratti, e a favore di iniziative volte a dare allo studente reali possibilità formative.
Tra queste i tirocini, che devono essere garantiti a tutti gli studenti, con libertà di rifiutare proposte di lavoro in aziende militari o che non garantiscano un percorso formativo serio e monitorato.
A tal proposito utile sarebbe una convenzione con le istituzioni del territorio, anche al fine di garantire un supporto economico per la mobilità degli studenti per raggiungere le sedi dei tirocini.
Grande attenzione e puntuale opposizione va poi fatta sul piano nazionale ai vari provvedimenti legislativi che, in un modo o nell’altro, ledono il Diritto allo Studio (come il DPCM del 2004, ora arenatosi), la libertà di insegnamento e la qualità della didattica (come il DDL della Moratti sul Riordino dello Stato giuridico dei Docenti universitari).
Non ultimo, tra i principi che ci stanno a cuore, è la possibilità di rendere l’università uno spazio realmente aperto a tutti, che non dovrebbe avere alcuna barriera interna o discriminazione.
Per questo ci sembra un errore l’impostazione data dall’Amministrazione Centrale al Comitato per le Pari Opportunità, che per noi doveva essere un luogo dove le realtà più disagiate della popolazione studentesca e di tutti i lavoratori del mondo universitario potevano realmente denunciare le situazioni di sofferenza vissute. Dai diversamente abili agli extracomunitari, avevamo proposto un’individuazione per competenze, che purtroppo ci è stata populisticamente negata. Per questo non sosteniamo alcuna candidatura alle elezioni del 3 e 4 Maggio e riproporremo la nostra idea di Organo realmente rappresentativo e non di facciata.
Altra scelta che vogliamo fare come organizzazione studentesca è quella di interagire maggiormente con le altre associazioni che condividono con noi gli ideali di Pace, democrazia, uguaglianza, solidarietà, e che hanno in comune con noi l’attenzione per i temi sociali più importanti.
Per realizzare questo intraprenderemo un cammino di coordinamento principalmente con le altre associazioni studentesche presenti nel territorio, creando un coordinamento regionale fra gli studenti delle università di Pisa, Firenze e Siena; così da poter portare avanti proposte comuni, come la richiesta dell’istituzione di uno status particolare di “città universitaria”, per permettere a città con più “abitanti reali” di quelli residenti di avere adeguati finanziamenti.
Per fare tutto questo ed altro ancora, c’è bisogno di ideali, condivisione, fiducia.
In questi anni abbiamo lavorato negli organi in cui siamo stati eletti con spirito critico, forti delle nostre idee, ma senza la presunzione di avere sempre ragione; ogni singola questione l’abbiamo discussa in assemblea, cercando le soluzioni che tutelassero al meglio i diritti degli studenti in ogni settore.
Ora ci riproponiamo, insieme a chi vorrà col proprio voto rinnovarci la fiducia, di continuare in questo impegno.

LA POLITICA NELL’UNIVERSITA’. I principi e le idee che abbiamo fin qui delineato, guidano quotidianamente i nostri passi, ispirando la nostra azione politica. Per questo, il nostro primo obiettivo è la diffusione dei nostri valori, spostando l'asse dell'ateneo verso di essi.
Ne è esempio lampante tutto quello che abbiamo fatto in questi anni, a partire da una presenza costante attiva e spesso incisiva nella Commissione Didattica di Ateneo, che ci ha permesso, tra l'altro, di effettuare un monitoraggio continuo sull'attuazione della riforma universitaria (3+2), fino all'appoggio della figura del Ricercatore in Formazione, unico tentativo in Italia di porre un freno al fenomeno del precariato e di affermare una modalità di reclutamento inteso come programmazione e sviluppo.
Un altro caso eclatante è quello dei Percorsi d'Eccellenza (PE), una squallida operazione di facciata con cui il nostro ateneo ha cercato di darsi lustro all'interno della, ahinoi!, "arena competitiva" della formazione universitaria. Sinistra Per... si opposta fermamente non solo al provvedimento in sé, ma, soprattutto, alla logica che lo ha determinato!

[NdA: Un PE è un modo in cui l'università cerca di rendersi più appetibile senza offrire, in concreto, nulla di più rispetto al passato ai suoi studenti. Modi per rendere merito agli studenti meritevoli ce ne sarebbero stati tanti. Modi per permettere di ampliare le proprie conoscenze con esami aggiuntivi esistevano già (e continuano ad esistere). Modi per evitare di istituire una distinzione, che tra l'altro è solo formale e priva di sostanza, tra chi ha il PE e chi non ce l'ha si potevano trovare!]

Ovviamente molto del lavoro compiuto è tutt'altro che concluso, e costituisce il punto di partenza del nostro impegno per il prossimo mandato.
Anche se in maniera completamente diversa rispetto al passato, la riforma universitaria continua ad essere il principale tema di discussione.
Innanzitutto perché, giunti ormai al primo ciclo completo di attivazione del 3+2, gli atenei si trovano nella condizione di potere e di dovere compiere una valutazione retrospettiva sull'operato di questi anni: l'applicazione della riforma ha funzionato? se no, perché? e se invece si, come e dove si può intervenire per migliorare?
Il nostro giudizio positivo sul modello del 3+2 rimane: non abbiamo infatti cambiato opinione sulla validità dei principi che lo hanno ispirato, primo fra tutti quello di garantire a tutti maggiori, se non sicure, opportunità di accedere alla formazione accademica.
Purtroppo, però, le lacune presenti nella norma hanno permesso che l'attivazione dei corsi non abbia sempre avuto come obiettivo principale quello di garantire una preparazione che potesse definirsi davvero formativa, preferendo piuttosto accontentare gli interessi di qualche docente.
Questo ha portato al miracolo della "moltiplicazione dei corsi e degli insegnamenti": nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento entrambi sono pressoché raddoppiati: i corsi di studio totali dell'ateneo che nell'a.a. 2000/01 erano 76, ammontano oggi a 156; gli insegnamenti attivati (almeno ufficialmente) sono passati dai 2688 del 2000/01 ai 4001 del 2003/04!
Innanzitutto, è necessario provvedere ad una razionalizzazione dell'offerta formativa che, favorendo una migliore allocazione delle risorse, innalzi gli standard della preparazione accademica, soprattutto alla luce del problema dei requisiti minimi imposti dal Ministero. Essere al di fuori di questi parametri, calcolati in base al numero di docenti, di studenti e di materie presenti in un corso di laurea, rispetto ai quali molte facoltà sono attualmente al limite della sufficienza, comporterebbe, infatti, la impossibilità di fornire titoli di studio!
In questo contesto, già di per sé denso di problematiche, irrompe la nuova "controriforma", la quale offre pericolose opportunità ai sostenitori di una visione elitaria della formazione universitaria.
La prima sono i percorsi a Y, che funzionano più o meno così: esistono due lauree triennali parallele, una che finisce con i tre anni, e l'altra pensata per proseguire con la specialistica. Subdolamente e tacitamente, si annulla la ratio stessa del 3+2: il "3+2 inscindibile" è una quinquennale camuffata mentre la triennale che non dà accesso alla specialistica implicitamente si riconosce un minor valore.
La seconda riguarda invece le diverse strade per limitare l'accesso alle lauree specialistiche: la prima, che stiamo rifiutando fin dall'inizio, è quella di una diversa (e più alta) tassazione delle specialistiche rispetto alle triennali; le altre due hanno l'effetto di ridurre il numero degli iscritti e sono il numero chiuso e il test d'ingresso.
È nostra precisa intenzione opporci a tutte queste diverse forme di discriminazione che hanno in comune l'obiettivo di non garantire a tutti le stesse opportunità formative!
Un altro tema che risulta molto caro ai docenti è quello dei tempi di laurea, perché la valutazione della didattica si basa anche sul numero di studenti che si laureano "in pari". Siamo d'accordo sul fatto che questa problematica meriti attenzione; però crediamo che la soluzione finora attuata (ossia la riduzione degli standard degli insegnamenti) risulti non solo inefficace ma addirittura controproducente! Riteniamo che sarebbe molto più utile puntare su altri strumenti, come l'aumento del numero di appelli d'esame e la trasformazione delle propedeuticità da vincoli in semplici indicazioni per il percorso di studi.
Ci sentiamo infine di riproporre un nostro cavallo di battaglia, ovvero il Regolamento didattico di ateneo. Infatti da una parte continueremo il nostro lavoro di vigilanza sulla sua corretta applicazione; dall'altra porteremo avanti la necessità di migliorare il testo attuale, proponendo opportuni adeguamenti come l'inserimento di una definizione dello studente lavoratore. Bisogna infatti chiarire i criteri che permettano di identificare tale figura, comprendendo anche le nuove forme di lavoro a tempo parziale o determinato.

"Non di sola didattica vive lo studente...". Sicuramente il compito primario dei rappresentanti degli studenti è quello di occuparsi dell'organizzazione e della qualità dell'offerta formativa. Ma affinché ciò sia possibile è necessario integrare l'impegno sul fronte della didattica con quello che riguarda tutti i servizi ad essa correlati.
Sinistra Per continuerà, come ha già fatto negli anni passati, a pretendere servizi sempre più efficienti per gli studenti tramite delle richieste precise in Consiglio di Amministrazione e un monitoraggio attento della gestione dei fondi. Gli obiettivi che abbiamo per i prossimi anni sono di ottenere un potenziamento dei servizi informatici universitari sia per il rilascio delle certificazioni via internet e tramite macchinette automatiche, sia per la registrazione informatizzata degli statini in modo da decongestionare le segreterie ( questa proposta dovrebbe risolvere i disservizi sui quali abbiamo sempre protestato ), l'apertura di nuove aule studio di ateneo e l'estensione dell'apertura dei centri di calcolo alle ore serali sul modello di quanto abbiamo già fatto per le biblioteche.
Relativamente al tema delle tasse universitarie abbiamo sempre sostenuto che uno Stato avveduto dovrebbe sostenere adeguatamente le Università statali, investendo in ricerca e formazione, i motori principali di un paese sviluppato. Quando però i fondi statali divengono insufficienti e non sono praticabili altre strade, le Università sono costrette anche ad aumentare le tasse per sopravvivere. In questi casi abbiamo sempre sostenuto, e continueremo a farlo, che le fasce dei meno abbienti siano da proteggere, in favore di un aumento della tassazione per i redditi più alti, in base al ben noto principio: “A ciascuno secondo le proprie necessità, da ciascuno secondo le proprie possibilità”.
Restando sul tema dei finanziamenti sosteniamo inoltre la necessità di demilitarizzare l'Università, opponendoci a quelle collaborazioni che comportano l'utilizzo del sapere universitario per fini bellici.

SINISTRA PER... LO SPORT UNIVERSITARIO. Attualmente la situazione dello sport per gli studenti a Pisa è alquanto problematica, principalmente per una cattiva gestione delle strutture sportive da parte del CUS e per il disinteresse dell'Amministrazione Centrale.
Sinistra Per, anche in seguito alla scomparsa dell'ASSUP (organo di controllo e garanzia dell'Università sul CUS), ha deciso nel prossimo biennio di porre particolare attenzione alla questione dello sport universitario, impegnandosi a:
- far rispettare la convenzione tra Università di Pisa e CUS;
- pretendere la piena applicazione dei poteri del Comitato di Controllo sullo Sport Universitario che non deve limitarsi solo all'erogazione dei fondi, come avviene oggigiorno, ma far propri i compiti dell'ormai defunto ASSUP, svolgendo un ampio monitoraggio sulla gestione (soprattutto finanziaria) del CUS in modo da ottimizzare l'impiego delle risorse economiche;
- essere il collegamento, tramite il rappresentate nel Comitato per lo Sport Universitario, tra utenti e CUS, garantendo l'impegno a risolvere i problemi riscontrati dagli studenti iscritti;
- chiedere all'Università maggiori risorse da investire in progetti concreti;
- chiedere la gratuità della pratica sportiva amatoriale, senza alcun vincolo riguardante l'orario.

Quello dello Sport universitario è un altro ambito in cui Sinistra Per ha in programma di impegnarsi intensamente. Attualmente, a causa del disinteresse dell’Amministrazione Centrale e della cattiva gestione degli impianti sportivi da parte del CUS, gli studenti che praticano sport hanno molti disagi. Porteremo senz'altro all'attenzione dell'amministrazione questi disagi, al fine di indirizzare ed ottimizzare anche su queste strutture gli investimenti dell'Università.
Tramite i nostri rappresentanti cercheremo senz'altro di creare quel collegamento diretto, che oggi è carente, tra chi usufruisce dei servizi sportivi e chi li amministra.

DIRITTO ALLO STUDIO. Accanto ad un rafforzamento della politica di garanzia dei servizi minimi agli studenti che non dispongono di mezzi sufficienti, riteniamo necessario andare oltre un’idea restrittiva di diritto allo studio come dispensatore di borse per promuovere un sistema aperto alla totalità degli studenti con l’erogazione di servizi aggiuntivi che ne favoriscano la crescita culturale. Fornire questi strumenti è un dovere di uno stato che riconosca il ruolo fondamentale dell’istruzione ed incentivi la diffusione del sapere.

Alcune idee che vanno in questo verso sono:

- il centro stampa: il problema dell’elevato costo dei libri è un freno alla formazione. È necessario innanzi tutto rafforzare strumenti già presenti, come il SEU proponendo che tutti i libri di testo scritti dai professori per i propri corsi siano stampati a prezzi politici dal SEU.

- E’ fondamentale invece per quanto riguarda dispense o altro materiale di supporto alla didattica, la creazione di centri stampa, copisterie pubbliche per combattere la speculazione sotterranea che ci obbliga a far fotocopie dagli amici degli amici, rendendo disponibile tale materiale al solo prezzo di costo.

- Trasporti: la tanto decantata mobilità è ormai considerata un fattore fondamentale nella formazione. Se questo è vero c’è bisogno di trovare dei sistemi per renderne accessibili i costi così come accade - già da molto tempo - in diversi paesi europei (biglietti speciali, gratuità…), a livello nazionale e locale.

A Pisa un passo in avanti a cui abbiamo contribuito in maniera determinante è stata l’istituzione delle due circolari notturne e della riduzione del 50% sul prezzo dell’abbonamento per studenti. Il passo successivo nel quale ci impegneremo sarà quello di un confronto con il CPT per creare nuove forme di tutela come il biglietto singolo ridotto, navette gratis per migliorare il collegamento con le facoltà e con le case dello studente.

- Cinema e librerie Spettacoli culturali teatro biblioteche ecc.: Anche se a prima vista possono sembrare qualcosa di non necessario, in realtà sono un momento culturale e formativo di grande importanza. E’ indispensabile, allora, favorire l’accesso a queste risorse con sconti e agevolazioni, per ampliare il più possibile la partecipazione studentesca.

Nazionale.
Il Diritto allo studio è da più di trent'anni competenza regionale ma non potremmo parlarne senza fare una riflessione sulla situazione nazionale poiché una parte rilevante è ancora di competenza del governo nazionale che ogni tre anni dovrebbe emanando un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm), fissare le linee di indirizzo entro cui le regioni attuano le proprie politiche, l'ultimo di questi provvedimenti risale al 2001 e la sua efficacia sarebbe finita se non fosse stato reiterato per mancanza di un nuovo Dpcm, paradossalmente questa si rivela una buona notizia poiché il nuovo Dpcm presentato dal Ministro Moratti, decisamente peggiorativo rispetto all'attuale, è stato bloccato per problemi di competenza dalle Regioni.
Non ci sentirete sostenere che il Diritto allo Studio in Italia sia il migliore possibile perchè il sistema ha parecchie falle ma sicuramente possiamo dirvi che tutti gli studenti "meritevoli e bisognosi" hanno rischiato grosso, poiché le linee del provvedimento erano chiaramente indirizzate a diminuire le tutele facendo conseguire dei risparmi alle amministrazioni sulle spalle degli studenti meno abbienti, possiamo affermare di essere stati gli unici ad informare gli studenti sull'iter del provvedimento nel silenzio totale degli altri gruppi.
sicuramente la differenza tra la toscana e altre regioni è sensibile avendo da cinque anni conseguito la copertura totale dei vincitori di borse di studio, ciò non deve rappresentare un alibi per non migliorare ulteriormente la situazione e soprattutto per attuare una gestione, in alcuni casi, non attenta delle risorse.
I miglioramenti nella politica regionale cercheremo di conseguirli nei prossimi mesi nell'ambito della Conferenza Regione-Università che darà il proprio contributo alla stesura del Piano di Indirizzo per la parte riguardante il DSU, l'impegno si concentrerà su tre fattori:

- non monetizzazione: crediamo fermamente nella fruizione in servizi dei benefici dell'Azienda per il DSU e ci opporremo a qualsiasi forma di monetizzazione che avrebbe l'effetto di aumentare le speculazioni del mercato e rendere più difficile l'equilibrio economico-finanziario dell'Azienda;

- continuità: in questi anni grazie anche al contributo dei nostri rappresentanti si sono create delle procedure tampone che hanno finora garantito, seppur con molte difficoltà, una sorta di continuità tra il primo e il secondo livello ma è necessario formalizzare maggiormente le regole;

- prestiti d'onore: la nostra posizione in merito è ormai nota da tempo, riteniamo il prestito d'onore una misura aggiuntiva alle attuali misure del (VEDI GUIDA).

Gestione locale CDA DSU:
Nell'arco temporale del prossimo mandato molti progetti da lungo tempo iniziati andranno a conclusione e altri saranno incominciati, tra i primi rientrano il Campus di Praticelli e le nuove residenze di Via Garibaldi e Via di Parigi nei secondi l'utilizzo dell'area di San Cataldo e dalla Saint Gobain.

Quando tutti questi progetti andranno in porto il numero di posti alloggio sarà molto superiore alle reali necessità del DSU e ciò potrebbe avere dei benefici effetti sul mercato degli affitti facendo calare i prezzi motivo per cui siamo sempre stati favorevoli all'ampliamento del numero di posti letto, anche al di sopra delle necessità di posti alloggio da assegnare ai borsisti, con lo scopo di immettere sul mercato a prezzi calmierati un certo numero di alloggi ma a nostro avviso alcuni progetti come il Campus di Praticelli potrebbero avere effetto contrario poiché essendo stata utilizzata per la costruzione la procedura del Project Financing due terzi dei posti saranno gestiti dall'impresa che ha costruito ed immessi sul mercato a prezzi esorbitanti con il rischio di causare un innalzamento dei prezzi medi praticati dai privati.
Le nuove case dello studente dovranno integrarsi in un compiuto progetto di sviluppo da parte dell'ARDSU che coinvolga le altre istituzioni locali e pretenda dal Comune i necessari servizi accessori per non rischiare di creare delle "riserve indiane", per quanto riguarda le nuove aree di sviluppo presteremo attenzione alle procedure con cui le nuove strutture saranno costruite.
In questi due anni abbiamo prestato grande attenzione ai bilanci dell'Azienda che di anno in anno sono sempre più in difficoltà nel riuscire a mantenere tutto l'insieme dei servizi forniti e perciò bisognerà valutare con maggiore oculatezza le scelte e chiedere agli uffici maggiore impegno per evitare situazione di cattiva gestione simili a quella verificatasi per la Mensa di Via Cammeo, rispetto alla quale possiamo vantarci di essere stati gli unici, nel silenzio totale delle altre liste, ad aver acceso i riflettori sul caso.. Sarà necessario, alla luce delle evidenze venute fuori dagli ultimi bilanci, valutare l'assegnazione dei servizi con la forma del Global service, che ha denotato negli ultimi anni un aumento dei costi, una parziale insoddisfazione degli studenti e un trattamento non sempre adeguato dei lavoratori, non siamo a priori contrari alle esternalizzazioni ma riteniamo che il modo in cui sono state fatte non sia quello giusto, il necessario ripensamento dovrà partire da una valutazione seria dei costi, che sono aumentati, la soddisfazione degli studenti che, come più volte segnalato anche dalla Commissione di Controllo è calata drasticamente, e le condizioni dei lavoratori delle ditte appaltatrici spesso al limite del legale.

Mensa:
In questi anni il servizio mensa è migliorato sensibilmente sopratutto al contributo dei rappresentanti di Sinistra Per… all’interno dell’azienda regionale del diritto allo studio, ma questo non è ancora abbastanza dato che i problemi sono sempre tanti. Il primo tra tutti e, contemporaneamente, quello che colpisce la maggior parte di noi, è il sovraffollamento, specie nelle ore di punta; questo sarebbe stato facilmente alleviato con la tempestiva apertura della mensa in via Cammeo. Una gestione non all’altezza ha portato a due anni di ritardo e al raddoppio della spesa prevista! Per questo siamo scesi in piazza e con forza abbiamo chiesto l’apertura e i motivi del ritardo. Gli organi preposti a dare risposte a questo tema hanno fatto orecchie da mercante, ma ciò, ovviamente, non ci ha fermato e non ci fermerà. Anche per questo motivo continueremo ad insistere affinché le porte della mensa di via Cammeo si aprano al più presto.
Un’altra soluzione al problema dell’affollamento è il pasto da asporto che, nell’attesa dell’apertura della mensa di via Cammeo, è stato da noi ottenuto nella facoltà di Ingegneria; questa è un’esperienza che riteniamo applicabile anche ad altre realtà, come la mensa centrale e la nuova mensa, per ampliare il ventaglio di scelte possibili, venire in contro a chi non ha una pausa pranzo sufficiente (diritto di tutti), combattere la crescente speculazione dei bar.
Parte del nostro lavoro verterà sul miglioramento delle condizioni generali delle mense, riguardo soprattutto al rispetto delle tabelle ministeriali per quanto concerne la qualità e la quantità dei pasti erogati; particolare attenzione verrà rivolta anche alle condizioni igenico-sanitarie degli ambienti. Ci batteremo - come sempre - anche per il rispetto di quelle minoranze alimentari che, nella situazione attuale, possono avvertire dei disagi, garantendo loro una reale alternativa quotidiana nella scelta delle portate che non si limiti alla misera pasta in bianco, sia nei menù ordinari che nelle serate speciali.
Un’altra battaglia che da sempre caratterizza Sinistra Per…, con la collaborazione dei ragazzi del Chicco di Senape, è l’utilizzo dei prodotti provenienti dal commercio equo-solidale. Fino ad ora abbiamo cercato di sensibilizzare gli organi amministrativi della mensa con risultati non ancora del tutto soddisfacenti. Da quando è cominciata questa battaglia abbiamo ottenuto l’installazione di macchinette erogatrici di caffé equo-solidale e alcune cene con particolari prodotti provenienti da tale circuito. Rientra in questo discorso la volontà di eliminare i prodotti di quelle multinazionali che si distinguono per la mancanza di eticità nella produzione e distribuzione dei propri prodotti.

Monetometri. Recentemente sono stati cambiati, con provvedimento d’urgente della presidenza, i monetometri delle due mense. Come sta sotto gli occhi di tutti, non sono stati completamente risolti i problemi relativi alla ricarica, come la possibilità del resto e l’abbattimento della fila.

CASSETTE A MENSA. Continuerà costante il monitoraggio di tutti i servizi da parte dei nostri rappresentanti nella Commissione di controllo, attraverso il tramite delle cassette. Queste per funzionare hanno bisogno della partecipazione degli studenti e di una più ampia diffusione senza escludere una loro introduzione nelle case dello studente.

Case dello Studente.
In una città come Pisa in cui il numero degli studenti è proporzionalmente alto, le politiche abitative sono particolarmente rilevanti; tra i molti problemi in gioco quello delle case dello studente è tra i più importanti.
Sinistra Per… si è sempre impegnata in questi anni affinché la politica del DSU non vada a discapito delle reali esigenze degli studenti quali il diritto di avere garantito un posto alloggio e la possibilità di condurre una vita tipicamente studentesca. Quest’anno gli idonei al posto alloggio sono stati circa 1800 su 1200 (numero vincitori) posti disponibili. Per questo continueremo ad impegnarci per la copertura totale degli aventi diritto senza perdere di vista l’obiettivo di un aumento sensibile e sensato dei posti disponibili. Purtroppo il DSU non ha certo seguito una politica esemplare sulla qualità degli alloggi, su tutte terribile è la condizione della Paradisa.
Continueremo ad impegnarci per aprire e sfruttare al massimo gli ambienti comuni presenti nelle case degli studenti - spesso inadeguati e sottovalutati - rendendoli principale strumento di aggregazione e socializzazione.
Tutto questo sarà possibile grazie all’incentivazione del ruolo della rappresentanza anche all’interno delle stesse residenze.

L’IMPEGNO DI SINISTRA PER…NEL CONSIGLIO DEGLI STUDENTI. Sinistra Per... si è sempre dedicata con forza nel Consiglio degli Studenti sin dalla sua istituzione. Siamo orgogliosi di dire che oggi il cds è divenuto maggiormente incisivo nel rapporto Studenti- Università, basti pensare al fondamentale apporto che esso ha fornito in questa consiliatura alla critica discussione sull'aumento delle tasse universitarie o alla “gestione politica” delle aule studio ( citando solo alcuni dei risultati ottenuti), affermandosi in questo modo, come reale terzo organo accademico.
Spesso la nostra attività, si è dovuta scontrare col bieco ostruzionismo degli altri gruppi presenti in consiglio e non...
Basti pensare al progetto di riforma elettorale, che prevedeva l'elezione diretta, ostacolato per mere ragioni di opportunismo elettorale da Ateneo Studenti e Azione Universitaria, o al “no” puramente ideologico dei Collettivi Studenteschi alla partecipazione ai lavori del Cds, che ,disertando le elezioni e impedendo il raggiungimento del quorum, finiscono di fatto per privare alcune facoltà della loro quota di rappresentanza in Consiglio.
Nonostante ciò; continuiamo ad avere la ferma intenzione di proseguire nel progetto di riforma elettorale, perchè di fatto potrebbe snellirne il funzionamento e accrescerne l'efficienza e la partecipazione studentesca.

COORDINAMENTO REGIONALE. Ormai è già qualche anno che le singole regioni hanno autonomia e potere decisionale su vari servizi dedicati ai cittadini: la sanità, la tutela ambientale, le politiche sullo smaltimento dei rifiuti ecc… tutte tematiche di cui abbiamo sentito ampiamente parlare nelle ultime elezioni di aprile.
Un ente importantissimo per l’università e gli studenti è l’ ARDSU: Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario.
In Toscana l’ARDSU concede ampie deleghe ai singoli atenei di Pisa, Firenze e Siena ma decide comunque a livello regionale le politiche generali e d’indirizzo.
Sinistra Per… è una lista studentesca che si è sempre battuta sui temi della mensa, delle case dello studente, delle borse di studio ecc… per avere sempre le migliori condizioni possibili per gli studenti in generali e per quelli “svantaggiati economicamente” in particolare. D’altra parte se non facessimo così non saremmo di sinistra…
Ma come in tutte le organizzazioni gerarchiche molto spesso la nostra volontà di incidere sulle reali condizioni di vita degli studenti è limitata al fatto che l’ARDSU di Pisa si limita a seguire gli indirizzi della regione su cui non possiamo avere influenza.
Da questo dato e dal confronto con altre realtà studentesche toscane con cui abbiamo analogie è venuta l’idea di costituire un coordinamento regionale.
Scopo del coordinamento non è solo l’analisi politica legata al diritto allo studio ma anche fruire delle possibilità di comunicazione e di scambio tra realtà affini ma comunque diverse per poter operare in modo più unitario e incisivo: ad esempio una manifestazione come quella dell’ottobre scorso contro il DDL Moratti ha reso sicuramente più visibile ed efficace la protesta rispetto al caso in cui le tre realtà avessero operato indipendentemente.
Non è sicuramente un’impresa facile, sta partendo solo ora e con mille difficoltà ma è un risultato a cui teniamo particolarmente per rilanciare il progetto di un movimento studentesco unitario e che faccia sentire con forza la sua voce.

INTEGRAZIONE E CITTADINANZA. Cosa pensa la maggior parte dei pisani degli studenti universitari, in particolare i fuori sede?
Cosa pensano i fuori sede della città di Pisa e dei suoi abitanti “autoctoni”?
Non siamo sociologi ma viviamo di impressioni ed esempi personali e in più leggiamo anche “Il Tirreno” e “La Nazione”, quotidiani locali che amplificano la voce del popolo pisano e i suoi umori (non è assolutamente vero ma dietro gli stereotipi c’è sempre un po’ di verità).
Quindi proviamo a rispondere alle domande:
  • Tanti pisani non vedono di buon occhio gli studenti fuori sede (in particolare i meridionali) oltre che per una sempre presente dose di razzismo atavico anche (o soprattutto?) per inconvenienti e disagi di cui pensano siano le cause: in primis i prezzi degli affitti ma anche il casino notturno, il traffico (??) e altro su cui è meglio sorvolare per non cadere nel ridicolo.
  • Gli studenti fuori sede invece avvertono una certa ostilità nei loro confronti (quanti fuori sede escono con i pisani la sera, ed esempio?), si trovano in situazioni di disagio legate agli affitti alti (e spesso irregolari) e alla cronica scarsità di attività di aggregazione sociale.
In pratica la città di Pisa e l’università è come se vivessero su piani separati, si sopportano male e forse sarebbe meglio che l’università chiudesse i battenti restituendo il centro ai suoi legittimi proprietari.
Queste non sono idee nostre ma si possono quotidianamente trovare nei quotidiani locali, su Canale50 e in modo preoccupante nei discorsi dell’amministrazione comunale e dell’opposizione.
Prima di scrivere ciò che pensiamo è forse il caso di analizzare il cui prodest della situazione.
L’università è la prima “azienda” cittadina sia come fatturato che come indotto: i negozi del centro, dai tabacchini agli alimentari alle copisterie, vivono prevalentemente di introiti provenienti da studenti per non parlare dei bar e dei pub.
I proprietari di casa si fregano le mani di fronte a una speculazione clamorosa e a un rincaro galoppante dei prezzi degli affitti.
Dunque ci sono due categorie, proprietari edilizi e bottegai, a cui conviene che ci siano tanti studenti fuori sede perché riescono a vivere (anche molto bene) sfruttandoli a dovere.
Ma come mai questi signori, che hanno tutti i loro buoni motivi, sono gli stessi ad amplificare il malcontento popolare contro gli studenti? Come mai sono gli stessi che dicono ai quattro venti “Pisa ai pisani!” ? Cui prodest tutto ciò?
In pratica cosa succede: ci sono questi bottegai molto influenti anche sul piano politico che sfruttano doppiamente gli studenti. Da una parte con affitti da capogiro e prezzi allucinanti dei beni di prima necessità (gli alimentari, obbligatori se uno non ha la macchina), dall’altra come capro espiatorio delle colpe di questa situazione per pararsi il culo di fronte ai veri ceti popolari “autoctoni” che se la prendono con loro.
E’ il famoso divide et impera romano riaggiornato in versione provinciale.
Qualcuno potrà sostenere che siano vaneggiamenti o colpi di sole però non si spiega come mai il sindaco dica che la causa del traffico cittadino sia dei fuori-sede che hanno la macchina ogni due (ma quando mai…) o che una signora anziana si lamenti perché nel suo palazzo il proprietario non costruisce l’ascensore perché tanto gli studenti possono fare i gradini tre alla volta e non ne hanno bisogno. Oppure quando l’ineffabile Paradossi, attraverso il reality info-show “La Civetta” , lancia anatemi per i bicchieri di plastica lasciati selvaggiamente sulle spallette la notte (come se non ci fossero pisani la sera…) e “Il Tirreno” li definisce invasori.
Il quadro generale definisce una bella guerra tra poveri a vantaggio dei signorotti locali: ceti popolari contro studenti e gran gioia dei borghesi piccoli piccoli locali.
Che fare?
Sicuramente le battaglie e le iniziative sulla casa, sugli spazi di aggregazione sociale, sul rapporto col territorio sono importanti ma ancor più importante è risolvere il problema culturale a monte: in questa città l’integrazione tra popolazione e studenti manca e di questo si avvantaggiano in pochi.
Per dirla in termini marxisti, è necessario che sia gli studenti (con la loro permanenza precaria) sia i proletari acquisiscano coscienza di classe per rovesciare il padronato.
Amen.
p.s.: cosa fanno i politici locali per i fuori sede? Niente, tanto non votano…

ATTIVITA’ SOCIALI E CULTURALI. In questi anni ci siamo impegnati in tantissime iniziative di carattere sociale e culturale: attività contraddistinte sicuramente dal carattere gratuito e dalla volontà di non considerare l’università solo come un luogo di lezioni ed esami ma anche un centro di aggregazione sociale, un luogo in cui nascono le idee, in cui le persone non studiano e basta ma in cui vivono, si conoscono e si divertono.
Tutte (o quasi) queste attività si sono tenute in spazi normalmente destinati alla didattica, nelle facoltà e nelle aule a sottolineare la volontà di aprire e liberare spazi normalmente considerati angusti e soffocanti.
Principalmente ci siamo impegnati su quattro categorie:
  • Cineforum: già da qualche tempo siamo arrivati a proporre 3-4 film a settimana organizzati dai gruppi di ingegneria, giurisprudenza, lettere ed economia. Proporre cicli a tema a ingresso gratuito è sempre stato apprezzato, moltissime persone hanno partecipato alle proiezioni. Non la consideriamo solo un’attività di svago ma anche un’attività sociale: uscire dall’imbarbarimento individualista della televisione di casa per scegliere una visione collettiva di buon cinema (ovviamente buono a nostro giudizio…).
  • Teatro: abbiamo organizzato spettacoli a ingegneria e al polo Carmignani di autori famosi (come Neruda, Moliere, Agata Christie…) con l’aiuto di varie compagnie ma anche spettacoli di cabaret.
  • Feste: data la partecipazione non abbiamo paura a definirle “eventi”. Ogni volta centinaia di persone popolano le facoltà, che di giorno assumono un aspetto austero e accademico, trasformandole in centri di divertimento, aiutati dalla musica e da qualche bicchiere di vino. Negli ultimi due anni abbiamo organizzato tantissime feste in molte facoltà: oltre alle “classiche” del Polo B di Ingegneria e della Marzotto anche al Polo Porta Nuova, a Economia, al Polo Carmignani e a Palazzo Ricci.
  • Concerti: oltre ai concerti primaverili, un appuntamento fisso da molto tempo, negli ultimi tre anni ha preso il via il Pisa Folk Festival che poco alla volta sta diventando il principale evento musicale dell’intera città. Se alle feste partecipano centinaia di persone, in questo caso le proporzioni salgono fino a diventare migliaia. Lo consideriamo un grande successo, un’occasione di ritrovo collettivo e anche un veicolo di integrazione con la città: non è un caso se si svolgono in Piazza dei Cavalieri o al Giardino Scotto, come non è un caso che i gruppi provengano da molte regioni d’Italia, proprio come la popolazione studentesca. E’ un modo per divertirsi, per riscoprire (magari in versione più aggiornata) musica e tradizioni popolari: solo dalla conoscenza reciproca può derivare la tolleranza.

SPAZI. Per qualsiasi tipo si attività di studio, sociale, culturale e politica è necessario uno spazio. L’università possiede moltissimi spazi ed edifici, non sempre utilizzati in modo appropriato.
Se da una parte, per le attività da noi organizzate, usufruiamo di spazi normalmente adibiti alla didattica, è anche vero che esistono molti spazi inutilizzati o, peggio, adibiti a discariche e magazzini. L’attività di altri movimenti politici (studenteschi e non) ha reso ancora più evidente questa situazione.
Inoltre a volte capitano situazioni spiacevoli per cui le liste studentesche (con rappresentanti) vengono additate di favoritismo per la concessione delle strutture per le attività.
Ultimamente ci siamo adoperati sia in iniziative di incontro con altre associazioni che nel Consiglio Degli Studenti per l’elaborazione di un regolamento sugli spazi.
I principi base del regolamento sono l’apertura delle strutture universitarie a tutti i soggetti interessati, studenteschi e non. In più la volontà di agevolare la burocrazia per permettere soprattutto alle piccole associazioni di usufruire degli spazi per le loro iniziative, anche se non hanno rappresentanti eletti in nessun organo.
La nostra idea è che la collaborazione tra le istituzioni universitarie e l’affollata scena associazionistica della città possano produrre una proliferazione di attività e situazioni che rientrano pienamente tra le nostre finalità politiche e di cui si possono avvantaggiare tutti: studenti e cittadini.
Ultimo punto basilare del regolamento è la volontà di far concedere strutture inutilizzate per progetti di ampio respiro a tempo prolungato (da tre a sei mesi) il cui svolgimento sarebbe impossibile conciliare nelle normali strutture per la concomitanza della didattica tradizionale.

SALE STUDIO E CASE DEL POPOLO. A parte tutte le attività che ogni individuo desidera per il proprio spirito e il proprio fisico, la condizione di studente necessita, appunto, di studio.
C’è chi studia a casa, chi in biblioteca, chi nelle aule, chi in piazza dei Miracoli e chi nelle sale studio.
Attualmente esistono due sale studio a “tempo pieno” di ateneo: la sala studio “Solforino” e la sala studio “Pacinotti”.
Siamo particolarmente attenti a questa necessità perché tocca tutti gli studenti: l’esempio di queste due sale (sempre affollatissime) è la dimostrazione della crescente voglia di unire all’aspetto dello studio l’aspetto sociale.
Invece di stare a casa, con poca voglia di studiare e con tante distrazioni (televisione, computer, cibo ecc…) tanti preferiscono andare in sala studio: se la voglia di studiare manca tutto sommato è preferibile fare due chiacchiere che guardarsi la “Prova del cuoco”, sicuramente è più sano per disintossicare i neuroni dalla tele-dipendenza.
In particolare la “Pacinotti” più che una sala studio vera e propria è una specie di oasi, definizione probabilmente dovuta al giardino cinto dalle antiche mura e invisibile dalla strada: tante persone ci vanno a studiare, a leggere, a stare al sole, a chiacchierare, a giocare a scacchi e a carte nella sala ricreativa ecc… una sala studio anomala che per noi rappresenta un modello da riprodurre in altri luoghi.
Siamo fermamente convinti della necessità di aprire altre sale studio e ci adopereremo per riprodurre l’ambiente di “oasi di studio e socialità” del Pacinotti.
Uno dei nostri obiettivi è far sì che il capannone dell’ ex-Gea sia destinato a diventare un luogo di questo tipo.
Il tema “sale studio” rientra pienamente nella politica sull’integrazione.
Ci siamo chiesti: perché uno deve studiare solo dove ci sono altri studenti? Perché uno dopo lo studio non decide di passare un po’ del suo tempo libero in un posto in cui si senta a suo agio e che contribuisca a rendere un luogo vivibile?
Ciò a cui miriamo è la costituzione di una “casa della cultura”, una sala studio sul modello semi-autogestito del Pacinotti, caratterizzata dall’unione di ambienti per lo studio ma anche per attività ricreative a cui partecipino non solo gli studenti ma la popolazione in generale.
In pratica proponiamo una versione riveduta e corretta delle “case del popolo” di un tempo adattabile alle esigenze prettamente studentesche ma allo stesso tempo un viatico di integrazione con la cittadinanza.

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CANDIDATI

I candidati di Sinistra Per... Giurisprudenza negli Organi della Facoltà

  • Consiglio di Facoltà
MAMONE Carmelo (Scienze Giuridiche)

D’ELIA Giovanni (Scienze Giuridiche)

SOLFORETTI Davide (Diritto Applicato)

OLIVERI Rossella (Scienze Giuridiche)

FIUMICELLI Davide (Diritto Applicato)

ROSSETTI Alice (Scienze Giuridiche)

COSENTINO Pietro (Diritto Applicato)

FALSONE Maurizio (Scienze Giuridiche)

DEPRESBITERIS Biagio (Scienze Giuridiche)

DIANO Onofrio (Scienze Giuridiche)

GRANDE Gianfranco (Scienze Giuridiche)

FORNAI Eleonora (Scienze Giuridiche)

CIMINO Giovanni (Scienze Giuridiche)

GIOVANI Matilde (Scienze Giuridiche)

ISEPPI Giuseppe (Diritto Applicato)

MESSANA Valentina (Scienze Giuridiche)

CHIARELLI Sabrina (Scienze Giuridiche)

ALBINO Salvatore (Scienze Giuridiche)

DITTO Antonio detto Lee Van Klef (Vecchio Ordinamento)

IMBRAGUGLIO Sandro detto Ely Wallace (Vecchio Ordinamento)

MARZANO Gregorio detto Clint Eastwood (Vecchio Ordinamento)

  • Consiglio di Corso di Laurea in Scienze Giuridiche
OLIVERI Rossella

ROSSETTI Alice

FALSONE Maurizio

DIANO Onofrio

GRANDE Gianfranco

GIOVANI Matilde

ALBINO Salvatore

CIMINO Giovanni

MESSANA Valentina

CHIARELLI Sabrina

  • Consiglio di Corso di Laurea in Diritto Applicato
SOLFORETTI Davide

FIUMICELLI Davide

COSENTINO Pietro

ISEPPI Giuseppe

  • Consiglio di Corso di Laurea Specialistica in Giurisprudenza
D’ELIA Giovanni

DEPRESBITERIS Biagio

MAMONE Carmelo


I candidati di Sinistra Per... Giurisprudenza negli Organi Centrali di Ateneo

  • Senato Accademico
SOLFORETTI Davide (Diritto Applicato)
D’ELIA Giovanni (Scienze Giuridiche)

  • Consiglio di Amministrazione dell'Università
FALSONE Maurizio (Scienze Giuridiche)

  • Comitato di gestione degli impianti Sportivi Universitari
FIUMICELLI Davide (Diritto Applicato)

  • Comitato per le pari opportunità

I candidati di Sinistra Per... Giurisprudenza negli Organi dell'ARDSU

  • Consiglio di Amministrazione dell' ARDSU
MAMONE Carmelo (Scienze Giuridiche)

  • Commissione per il controllo sulla qualità dei servizi dell'ARDSU
D’ELIA Giovanni (Scienze Giuridiche)
OLIVERI Rossella (Scienze Giuridiche)


Tutti i candidati di Sinistra Per... negli Organi Centrali di Ateneo

  • Senato Accademico
DI LULLO Daniele (Ingegneria)

GALLUCCI Marta (Economia)

VANEL Marie-Emmeline detta “Marie” (Lingue e letterature straniere)

LEYTON REYES Eleonora Lucy detta Eleonora (Farmacia)

SOLFORETTI Davide (Giurisprudenza)

MAMONE Vincenzo (Ingegneria)

VARGIU Francesca (Scienze MFN)

DISTEFANO Francesco (Scienze politiche)

HEGENBARTH Adrian detto “Adrian” (Lettere e filosofia)

D’ELIA Giovanni (Giurisprudenza)

  • Consiglio di Amministrazione dell'Università
VALENZA Alessandro (Ingegneria)

GIARDI Claudia (Lettere e filosofia)

FALSONE Maurizio (Giurisprudenza)

PUCCIARELLI Sergio (Scienze politiche)

LEYTON REYES Eleonora Lucy detta Eleonora (Farmacia)

COSTANZO Alessio (Economia)

  • Comitato di gestione degli impianti Sportivi Universitari
PESSA Lorenzo (Ingegneria)

FIUMICELLI Davide (Giurisprudenza)

GASPARRI Giovanni (Medicina e chirurgia)

CONTE Alessandro (Farmacia)
  • Comitato per le Pari Opportunità

Tutti i candidati di Sinistra Per... negli Organi dell'ARDSU

  • Consiglio di Amministrazione dell' ARDSU
MAMONE Carmelo (Giurisprudenza)

LEYTON REYES Eleonora Lucy detta Eleonora (Farmacia)

GIARDI Claudia (Lettere e filosofia)

PESSA Lorenzo (Ingegneria)

  • Commissione per il controllo sulla qualità dei servizi dell'ARDSU
SANNA Alessandro (Ingegneria)

D’ELIA Giovanni (Giurisprudenza)

LEYTON REYES Eleonora Lucy detta Eleonora (Farmacia)

GIULIANI Lorenzo (Scienze MFN)

BIONDI Giovanni (Economia)

OLIVERI Rossella (Giurisprudenza)

MAMONE Vincenzo (Ingegneria)

PUCCIARELLI Sergio (Scienze politiche)

PUSTORINO Giulia (Ingegneria)

VANEL Marie Emmeline detta “Marie” (Lingue e letterature straniere)

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RISULTATI ELETTORALI


In Ateneo:

SENATO ACCADEMICO


ATENEO STUDENTI

AZIONE UNIVERSITARIA

COLLETTIVI STUDENTESCHI

STUDENTI PER LE LIBERTA’

SINISTRA PER

Voti 2005

1.651

745

1.914

178

2.890

% 2005

22,38%

10,10%

25,94%

2,41%

39,17%

Voti 2003

1.737

800

1.697

/

2.727

% 2003

24%

11,15%

23,65%

/

38%



CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE


ATENEO STUDENTI

AZIONE UNIVERSITARIA

COLLETTIVI STUDENTESCHI

SINISTRA PER

Voti 2005

1.716

785

1.966

2.898

% 2005

23,3%

10,66%

26,69%

39,35%

Voti 2003

1.732

886

1.729

2.752

% 2003

24,4%

12,48%

24,36%

38,77%


COMITATO PER LO SPORT UNIVERSITARIO


ATENEO STUDENTI

AZIONE UNIVERSITARIA

COLLETTIVI STUDENTESCHI

SINISTRA PER

Voti 2005

1.716

785

1.939

2.849

% 2005

23,54%

10,77%

26,60

39,09%

Voti 2003

1.687

861

1.677

2.594

% 2003

22,8%

11,77%

22,7%

35,1%



  • Senato Accademico:
Daniele Di Lullo (Ingegneria)
Marta Gallucci (Economia)
Marie-Emmeline Vanel (Lettere)

  • Consiglio di Amministrazione:
Alessandro Valenza (Ingegneria)

  • Comitato per la gestione degli impianti Sportivi Universitari:
Lorenzo Pessa (Ingegneria)



Nella Facoltà di Giurisprudenza:

Aventi Diritto = 5737

Quorum = 10% => [574]

Vecchio Ordinamento : 2518

252

Scienze Giuridiche : 2687

269

Diritto Applicato : 423

424

Specialistica : 109

110

Votanti = 694

Affluenza = 12,09%

Vecchio Ordinamento : 141

5,59%

Scienze Giuridiche : 428

15,92%

Diritto Applicato : 101

23,87%

Specialistica : 24

22,01%




CONSIGLIO DI FACOLTA'

Aventi diritto= 5737

Votanti= 694

Affluenza= 12,09%

Liste

Voti

%

Seggi

Sinistra Per...

422

60,80

11 su 15

Azione Universitaria

133

19,16

3 su 15

Nuovo Collettivo Jus

59

8,50

1 su 15

Studenti per le libertà

30

4,32

0

Liberamente Giurisprudenza

26

3,74

0





Nulle

8

1,15

-------------------

Bianche

15

2,16

-------------------

Contestate

1

0,14

-------------------


Candidati:

· In rosso gli eletti

NUMERO

NOME

VOTI

1.

Mamone Carmelo

91

2.

Oliveri Rossella

90

3.

D'elia Giovanni

87

4.

Solforetti Davide

82

5.

Fiumicelli Davide

80

6.

Rossetti Alice

73

7.

Depresbiteris Biagio

73

8.

Falsone Maurizio

66

9.

Cosentino Pietro

49

10.

Grande Gianfranco

49

11.

Cimino Giovanni

43

12.

Diano Onofrio

36

13.

Imbraguglio Sandro

32

14.

Giovani Matilde

25

15.

Ditto Antonio

24

16.

Marzano Gregorio

22

17.

Albino Salvatore

18

18.

Fornai Eleonora

11

19.

Iseppi Giuseppe

5

20.

Messana Valentina

2

21.

Chiarelli Sabrina

2




Consiglio di Corso di Laurea in
SCIENZE GIURIDICHE

Aventi diritto= 2687

Votanti= 428

Affluenza= 15,92%

Liste

Voti

%

Seggi

Sinistra Per...

296

69,15

6 su 8

Azione Universitaria

99

23,13

2 su 8





Nulle

3

0,46

----------------

Bianche

23

7,24

----------------

Contestate

0

0

----------------



Candidati:

  • In rosso gli eletti

NUMERO

NOME

VOTI

1.

Rossetti Alice

73

2.

Oliveri Rossella

71

3.

Falsone Maurizio

41

4.

Diano Onofrio

23

5.

Giovani Matilde

23

6.

Cimino Giovanni

21

7.

Grande Gianfranco

17

8.

Albino Salvatore

16

9.

Chiarelli Sabrina

4

10.

Messana Valentina

3




Consiglio di Corso di Laurea in
DIRITTO APPLICATO

Aventi diritto= 423

Votanti= 101

Affluenza= 23,87%




Liste

Voti

%

Seggi

Sinistra Per...

73

72,27

4 su 6 perchè siamo solo 4 candidati





Nulle

3

2,97

--------------

Bianche :

23

22,77

--------------

Contestate :

2

1,98

--------------


Candidati:

  • In rosso gli eletti

NUMERO

NOME

VOTI

1.

Fiumicelli Davide

33

2.

Solforetti Davide

31

3.

Cosentino Pietro

18

4.

Iseppi Giuseppe

5




Consiglio di Corso di Laurea
SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA

Aventi diritto= 109

Votanti= 24

Affluenza= 22,01%

Candidature Individuali:

  • In rosso gli eletti

NUMERO

NOME

VOTI

1.

Mamone Carmelo

8

2.

D'elia Giovanni

8

3.

Depresbiteris Biagio

4





Nulle

4


Bianche

5


Contestate




Nell'ARDSU:

CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE A.R.D.S.U.


ATENEO STUDENTI

AZIONE UNIVERSITARIA

COLLETTIVI STUDENTESCHI

SINISTRA PER

Voti 2005

1.660

752

2.066

2.916

% 2005

22,45%

10,17%

27,94%

39,44%

Voti 2003

1.723

864

1.789

2.719

% 2003

25,28%

12,18%

25,21%

38,32%


COMMISSIONE di CONTROLLO sulla QUALITA’ dei SERVIZI


ATENEO STUDENTI

AZIONE UNIVERSITARIA

COLLETTIVI STUDENTESCHI

STUDENTI PER LE LIBERTA’

SINISTRA PER

Voti 2005

1.651

752

1.990

159

2.796

% 2005

22,47%

10,23%

27,08%

2,16%

38,05%

Voti 2003

1.758

883

1.783

/

2.677

% 2003

24,76%

12,43%

25,11%

/

37,7%



  • Consiglio di Amministrazione dell'Azienda regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Pisa:
Carmelo Mamone (Giurisprudenza)

  • Commissione per il controllo della qualità dei servizi dell'ARDSU:
Alessandro Sanna (Ingegneria)
Eleonora Leyton Reyes (Farmacia)

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