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Il misterioso mistero dell'INGLESE GIURIDICO

Questo post si aggiornerà periodicamente (e ritornerà visibile di volta in volta in homepage) ad ogni significativa evoluzione della questione dell' "inglese giuridico", riguardante l'ordinamento della Laurea Magistrale in Giurisprudenza.




La riforma Moratti dell' 1+4, così come applicata nella nostra Facoltà, prevede che gli studenti della Laurea Magistrale in Giurisprudenza debbano conseguire - ai fini dell'acquisizione del titolo finale - anche 5 crediti di lingua, sotto il nome di "inglese giuridico". Tuttavia, non si è ancora individuato né stabilito il vero significato di questa espressione, né dunque si è predisposto alcun test o corso specifico in seno al CLI.

La Facoltà - grazie anche all'azione "pressante" di Sinistra Per... Giurisprudenza! - sta incominciando a muoversi per assicurare finalmente agli studenti della Magistrale la possibilità di ottenere i propri crediti di lingua.

5 marzo 2008.
Nell'ultimo Consiglio di Facoltà, è stata istituita una commissione tecnica che farà un lavoro istruttorio all'attività della Commissione didattica, e che si occuperà di individuare la sostanza della "didattica della prova di lingua" (cioè delle conoscenze ricieste in concreto per il superamento della prova!).
La commissione tecnica è composta da 3 docenti (prof.ssa Giardina, prof. Passaglia, prof. Marinai), il manager didattico (dott.ssa Ciuccoli) e uno studente (Nicolò Amore, coinsigliere di corso di laurea per la Magistrale, Sinistra Per... Giurisprudenza).
Si è affacciata l'idea del "tutorato" (uno o due contratti da 20/25 ore, con cui assumere "tutor" che seguiranno gli studenti nello studio per il superamento della prova) affiancato da un uso esteso dell' e-learning. Si partirà a settembre.
Sinistra Per... Giurisprudenza si impegna affinché venga riconosciuto il valore delle certificazioni linguistiche (Trinity, First Certificate etc.)

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