1. Presentazione
2. Com'è organizzato il corso?
3. Cosa puoi fare dopo la laurea?
4. Ordinamento del corso
5. Gli esami fondamentali
6. Stage/tirocinio
7. La prova finale
8. L'accesso alla laurea Magistrale
9. L'accesso alla laurea specialistica

1. Presentazione.
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2. Com'è organizzato il corso?
4. Ordinamento del corso.
Per ottenere la laurea in Diritto Applicato bisogna conseguire 180 CREDITI.
Il corso è strutturato in tre anni:
2. Com'è organizzato il corso?
3. Cosa puoi fare dopo la laurea?
4. Ordinamento del corso
5. Gli esami fondamentali
6. Stage/tirocinio
7. La prova finale
8. L'accesso alla laurea Magistrale
9. L'accesso alla laurea specialistica

1. Presentazione.
Il Corso di Laurea in Diritto Applicato si presenta come un’assoluta novità nell’ambito dei percorsi formativi dell’area giuridica. La sua istituzione risponde, infatti, ad una significativa scelta che la Facoltà di Giurisprudenza ha compiuto al fine di innovare e diversificare la sua offerta formativa.
È noto che un’alta percentuale di laureati in Giurisprudenza non si orienta verso le classiche professioni legali (avvocato, notaio, magistrato): muovendo da questa constatazione il Corso di Laurea in Diritto Applicato mira a creare un giurista nuovo che sappia utilizzare la sua preparazione fuori dalle aule dei Tribunali.
Ai giuristi nuovi non basta una solida cultura di base, da sempre collegata allo studio delle scienze giuridiche, è necessaria la conoscenza della tecnica e della pratica del diritto. Per questo il Corso di Laurea in Diritto Applicato offre, accanto all’irrinunciabile supporto teorico, un percorso formativo con una forte vocazione pratica che non trascura l’indispensabile padronanza degli strumenti informatici e linguistici.
Nei primi due anni vengono fornite le conoscenze di base destinate a formare una solida preparazione giuridica. Durante il terzo anno vengono trasmesse conoscenze specialistiche in relazione al curriculum prescelto: giurista della Pubblica Amministrazione, giurista d’impresa, consulente del lavoro, operatore giudiziario sono le proposte di formazione offerte allo studente di Diritto Applicato.
Particolare attenzione è rivolta allo stretto collegamento tra la preparazione accademica e la formazione professionale attraverso: 1) rapporti stabili e strutturati con la realtà professionale e produttiva (sono previsti tirocini formativi da svolgersi all’interno di enti ed organismi pubblici e privati); 2) una politica di incentivazione e di tutorato nei confronti degli studenti lavoratori (sono previsti corsi serali).
Al laureato in Diritto Applicato viene fornita una preparazione adeguata a rispondere alle più pressanti domande del mondo del lavoro.
È noto che un’alta percentuale di laureati in Giurisprudenza non si orienta verso le classiche professioni legali (avvocato, notaio, magistrato): muovendo da questa constatazione il Corso di Laurea in Diritto Applicato mira a creare un giurista nuovo che sappia utilizzare la sua preparazione fuori dalle aule dei Tribunali.
Ai giuristi nuovi non basta una solida cultura di base, da sempre collegata allo studio delle scienze giuridiche, è necessaria la conoscenza della tecnica e della pratica del diritto. Per questo il Corso di Laurea in Diritto Applicato offre, accanto all’irrinunciabile supporto teorico, un percorso formativo con una forte vocazione pratica che non trascura l’indispensabile padronanza degli strumenti informatici e linguistici.
Nei primi due anni vengono fornite le conoscenze di base destinate a formare una solida preparazione giuridica. Durante il terzo anno vengono trasmesse conoscenze specialistiche in relazione al curriculum prescelto: giurista della Pubblica Amministrazione, giurista d’impresa, consulente del lavoro, operatore giudiziario sono le proposte di formazione offerte allo studente di Diritto Applicato.
Particolare attenzione è rivolta allo stretto collegamento tra la preparazione accademica e la formazione professionale attraverso: 1) rapporti stabili e strutturati con la realtà professionale e produttiva (sono previsti tirocini formativi da svolgersi all’interno di enti ed organismi pubblici e privati); 2) una politica di incentivazione e di tutorato nei confronti degli studenti lavoratori (sono previsti corsi serali).
Al laureato in Diritto Applicato viene fornita una preparazione adeguata a rispondere alle più pressanti domande del mondo del lavoro.
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2. Com'è organizzato il corso?
Durante il primo anno vengono fornite le conoscenze relative alla storia del diritto e degli istituti giuridici, alla filosofia, all’economia e alla teoria generale e ai principi fondamentali del diritto pubblico e privato. Nel secondo anno si affrontano le aree del diritto più vicine al mondo del lavoro (diritto commerciale, diritto del lavoro) senza trascurare la necessaria conoscenza dei contenuti essenziali del Diritto dell’Unione Europea e senza dimenticare le discipline tradizionali del diritto penale e processuale. Durante il terzo anno vengono trasmesse conoscenze specialistiche in relazione al curriculum prescelto.
Il Corso di Laurea è articolato, infatti, in quattro curricula, diversificati nell’offerta didattica in funzione delle figure professionali che tendono a formare: 1) Giurista della Pubblica Amministrazione, 2) Giurista d’Impresa 3) Consulente del Lavoro 4) Operatore Giudiziario.
La preparazione prevista è rivolta anche a consentire l’acquisizione di conoscenze e competenze linguistiche ed informatiche. Sono previsti tirocini formativi da svolgersi all’interno di enti pubblici e privati.
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3. Cosa puoi fare dopo la laurea?
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Il Corso di Laurea è articolato, infatti, in quattro curricula, diversificati nell’offerta didattica in funzione delle figure professionali che tendono a formare: 1) Giurista della Pubblica Amministrazione, 2) Giurista d’Impresa 3) Consulente del Lavoro 4) Operatore Giudiziario.
La preparazione prevista è rivolta anche a consentire l’acquisizione di conoscenze e competenze linguistiche ed informatiche. Sono previsti tirocini formativi da svolgersi all’interno di enti pubblici e privati.
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3. Cosa puoi fare dopo la laurea?
Tutti i curricula descrivono già, con evidenza, gli sbocchi professionali aperti al laureato in Diritto Applicato.
Giurista della Pubblica Amministrazione: La formazione prevista consente, a seguito del superamento di un concorso pubblico, l’accesso agli uffici della Amministrazione centrale e degli enti locali. Il curriculum prepara un giurista in grado di redigere atti amministrativi, di svolgere compiti di gestione e di organizzazione, di fornire attività di supporto per gli eventuali contenziosi amministrativi.
Giurista d’Impresa: Si tratta di una figura professionale destinata ad operare nei settori in continua espansione del diritto dell’economia (attività d’impresa, servizi assicurativi e creditizi, gestione dell’intermediazione dei valori mobiliari). Il giurista d’impresa è un giurista - manager, capace di organizzare e dirigere i servizi e le attività aziendali (esercitando una funzione gestoria e direttiva) e di fornire una preziosa consulenza nell’interpretazione e applicazione delle regole di governo dell’economia (funzione consultiva).
Consulente del Lavoro: Possiede un’approfondita conoscenza del settore giuslavoristico e delle problematiche ad esso connesse. L’attività del consulente del lavoro, che può essere esercitata previa iscrizione al relativo albo professionale, risulta particolarmente variegata (adempimenti previdenziali e tributari, organizzazione del personale, relazioni e negoziazione sindacale, controllo degli adempimenti per la sicurezza e l’igiene sul lavoro, etc.) e si sostanzia in un’opera di consulenza giuridica assai complessa, che può comprendere anche profili di gestione finanziario - contabile.
Operatore Giudiziario: Il curriculum in questione mira alla formazione del personale appartenente all’amministrazione giudiziaria, all’amministrazione penitenziaria e all’amministrazione della giustizia minorile. Le carriere aperte all’operatore giudiziario, a seguito del superamento di un concorso pubblico, si inseriscono all’interno degli organismi giurisdizionali e si concretano in compiti di supporto all’attività di questi ultimi (assistenza in udienza, adempimenti normativi, gestione amministrativa delle pratiche giudiziarie, etc.).
Giurista della Pubblica Amministrazione: La formazione prevista consente, a seguito del superamento di un concorso pubblico, l’accesso agli uffici della Amministrazione centrale e degli enti locali. Il curriculum prepara un giurista in grado di redigere atti amministrativi, di svolgere compiti di gestione e di organizzazione, di fornire attività di supporto per gli eventuali contenziosi amministrativi.
Giurista d’Impresa: Si tratta di una figura professionale destinata ad operare nei settori in continua espansione del diritto dell’economia (attività d’impresa, servizi assicurativi e creditizi, gestione dell’intermediazione dei valori mobiliari). Il giurista d’impresa è un giurista - manager, capace di organizzare e dirigere i servizi e le attività aziendali (esercitando una funzione gestoria e direttiva) e di fornire una preziosa consulenza nell’interpretazione e applicazione delle regole di governo dell’economia (funzione consultiva).
Consulente del Lavoro: Possiede un’approfondita conoscenza del settore giuslavoristico e delle problematiche ad esso connesse. L’attività del consulente del lavoro, che può essere esercitata previa iscrizione al relativo albo professionale, risulta particolarmente variegata (adempimenti previdenziali e tributari, organizzazione del personale, relazioni e negoziazione sindacale, controllo degli adempimenti per la sicurezza e l’igiene sul lavoro, etc.) e si sostanzia in un’opera di consulenza giuridica assai complessa, che può comprendere anche profili di gestione finanziario - contabile.
Operatore Giudiziario: Il curriculum in questione mira alla formazione del personale appartenente all’amministrazione giudiziaria, all’amministrazione penitenziaria e all’amministrazione della giustizia minorile. Le carriere aperte all’operatore giudiziario, a seguito del superamento di un concorso pubblico, si inseriscono all’interno degli organismi giurisdizionali e si concretano in compiti di supporto all’attività di questi ultimi (assistenza in udienza, adempimenti normativi, gestione amministrativa delle pratiche giudiziarie, etc.).
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4. Ordinamento del corso.
Per ottenere la laurea in Diritto Applicato bisogna conseguire 180 CREDITI.
Il corso è strutturato in tre anni:
- Il primo, uguale per tutti (60 crediti).
- Il secondo, uguale per tutti (60 crediti).
- Arrivati al terzo anno (60 crediti) ognuno sceglie l'indirizzo che preferisce. Gli indirizzi sono quattro e attraverso l'articolazione in curricula , danno accesso alle seguenti carriere:
- Giurista della Pubblica Amministrazione (funzionari e cariche direttive nelle aziende e negli uffici pubblici);
- Giurista di Impresa (con riguardo soprattutto alle possibili collaborazioni del giurista nell'attività imprenditoriale, essenzialmente privata);
- Operatore Giudiziario (Cancelliere area funzionale B- ex assistente giudiziario - , Cancelliere area professionale C - ex collaboratore di cancelleria, ex funzionario di cancelleria - , direttore di cancelleria, ufficiale giudiziario);
- Consulente del Lavoro.
Nell'arco dei tre anni sono previsti:
- Esami Fondamentali (142 crediti).
- 1 Esame Opzionale (complementare) da scegliere dall'elenco degli esami disposti dalla Facoltà. La scelta, da parte dello studente, è del tutto libera, con i soli limiti - ovviamente imprescindibili - della propedeuticità e del numero degli insegnamenti attivati. (6 Crediti). [VEDI]
- 12 Crediti a scelta dello studente conseguibili in vari modi:
- nell'ambito dell'elenco messo a disposizione dalla Facoltà, con le stesse modalità degli esami complementari: propedeuticità e numero degli insegnamenti attivati. Quindi, in questo caso dovrete sostenere 2 esami complementari da 6 crediti;
- in qualsiasi altra Facoltà di Pisa, con la differenza che è possibile sceglierne le modalità. Ad esempio, potrete decidere di sostenere un solo esame da 12 crediti; o due esami da 6 crediti; oppure tre tirocini, o laboratori, da quattro crediti; o, ancora, un esame da 8 crediti e un laboratorio, o tirocinio, da 4; e così via...
- con lo svolgimento di attività, cui la Facoltà attribuisce dei CREDITI in corrispondenza del lavoro svolto (per ulteriori informazioni chiedete alla coordinatrice didattica, la Dott.ssa Laura Ciuccoli; primo piano della Sapienza, a fianco dell'Aula Magna Nuova)
- Prova di Lingua (3+2 crediti) gestito interamente dal CLI (Centro Linguistico Interdipartimentale).
- Prova di Informatica (3+1 crediti) da sostenere nell'ambito della Facoltà, o presso il Test Center dell'Ateneo che rilascia la certificazione ECDL (Patente Europea del Computer, certificazione riconosciuta in tutta Europa).
- Altre attività formative (stage o seminari) organizzate dalla stessa Facoltà. (2 Crediti).
- PROVA FINALE + verifica lingua straniera (7+2 crediti). Anche per Diritto Applicato come per Scienze Giuridiche, ci siamo battuti perchè fosse modificata la vecchia prova finale (tema in classe). Quanto alla "verifica della lingua straniera", è previsto, oltre all'esame da svolgere durante i tre anni, un altro esame da fare alla fine, in concomitanza con la prova finale, per verificare la conoscenza della lingua straniera.
5. Gli esami fondamentali.
PRIMO ANNO
- Istituzioni di Diritto Privato [12]*
- Economia politica (9) + Statistica (3) + Economia aziendale (1) [13]
- Filosofia del Diritto (9) + Sociologia Giuridica (3) [12]
- Istituzioni di Diritto Pubblico [12]*
- Storia del Diritto Medievale e Moderno o Storia del Diritto Romano [9]
SECONDO ANNO
- Diritto Amministrativo [9]
- Diritto Commerciale [9]
- Diritto del Lavoro [9]
- Diritto dell'Unione Europea [9]
- Diritto Penale [9]
- Istituzioni di Diritto Processuale [9]
TERZO ANNO: (indirizzi)
(1) PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
- Giustizia Amministrativa [6]
- Diritto dell'Economia [6]
- Diritto Regionale [6]
- Diritto Finanziario o Scienza delle Finanze [6]
- Diritto Enti Locali [6]
(2) GIURISTA DI IMPRESA
- Diritto dell'Economia [6]
- Diritto Commerciale avanzato [6]
- Diritto Impresa Agraria [6]
- Diritto Tributario [6]
- Economia Aziendale [6]
(3) CONSULENTE DEL LAVORO
- Diritto d. previdenza e sic. Sociale [6]
- Diritto Commerciale avanzato [6]
- Diritto Tributario [6]
- Diritto Sindacale e delle Relazioni Industriali [6]
- Organizzazione Aziendale [6]
(4) OPERATORE GIUDIZIARIO
- Giustizia Amministrativa [6]
- Cooperazione Giudiziaria [6]
- Diritto Penale speciale [6]
- Ordinamento Giudiziario italiano e comparato [6]
- Diritto penitenziario [6]
6. Stage/tirocinio.
Il tirocinio, ormai comunemente noto come stage, è un periodo di formazione presso un'azienda o un ente che permette di creare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell'ambito di processi formativi.
Il corso di laurea in Diritto Applicato prevede la possibilità, offerta allo studente, di svolgere un periodo di stage presso una struttura ospitante che sarà diversa a seconda del curriculum scelto dallo studente durante il terzo anno studi.
Lo stage viene attivato sulla base di apposite convenzioni stipulate tra l'Università di Pisa e la struttura ospitante (imprese ed enti pubblici o privati, studi professionali e istituzioni italiane, straniere o internazionali).
E’ necessario tenere presente che lo stage, il cui obiettivo è quello di aiutare lo studente nelle scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, non è un rapporto di lavoro subordinato, e quindi non comporta retribuzione da parte dell'Azienda, o Ente, né obblighi previdenziali.
L’attività di Stage, necessaria per l’acquisizione di 2 cfu, ha una durata minima di 100 ore, durante le quali lo/la stagista, pur non essendo tenuto/a al rispetto degli orari di lavoro dei dipendenti, deve attenersi a quanto concordato con il tutor aziendale e adeguarsi al regolamento, alle norme e alle procedure in uso nella struttura ospitante.
Al termine del ciclo di studi triennali, lo studente potrà collegare la prova finale (tesina di laurea) all’esperienza di tirocinio, utilizzando le conoscenze pratiche acquisite durante lo stage, nello sviluppo dell’argomento oggetto della tesi.
Per svolgere attività di stage è necessario rivolgersi ai coordinatori didattici, dott. Francesco Buoni e dott.ssa Laura Ciuccoli (primo piano della Sapienza, vicino all'aula magna nuova).
Il corso di laurea in Diritto Applicato prevede la possibilità, offerta allo studente, di svolgere un periodo di stage presso una struttura ospitante che sarà diversa a seconda del curriculum scelto dallo studente durante il terzo anno studi.
Lo stage viene attivato sulla base di apposite convenzioni stipulate tra l'Università di Pisa e la struttura ospitante (imprese ed enti pubblici o privati, studi professionali e istituzioni italiane, straniere o internazionali).
E’ necessario tenere presente che lo stage, il cui obiettivo è quello di aiutare lo studente nelle scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, non è un rapporto di lavoro subordinato, e quindi non comporta retribuzione da parte dell'Azienda, o Ente, né obblighi previdenziali.
L’attività di Stage, necessaria per l’acquisizione di 2 cfu, ha una durata minima di 100 ore, durante le quali lo/la stagista, pur non essendo tenuto/a al rispetto degli orari di lavoro dei dipendenti, deve attenersi a quanto concordato con il tutor aziendale e adeguarsi al regolamento, alle norme e alle procedure in uso nella struttura ospitante.
Al termine del ciclo di studi triennali, lo studente potrà collegare la prova finale (tesina di laurea) all’esperienza di tirocinio, utilizzando le conoscenze pratiche acquisite durante lo stage, nello sviluppo dell’argomento oggetto della tesi.
Per svolgere attività di stage è necessario rivolgersi ai coordinatori didattici, dott. Francesco Buoni e dott.ssa Laura Ciuccoli (primo piano della Sapienza, vicino all'aula magna nuova).
ATTENZIONE! In seguito a quanto deliberato nel Consiglio di Corso di Laurea in Diritto Applicato del 18/4/2007 i 2 cfu relativi ad "Altre attività" potranno essere conseguiti soltanto con attività di Stage/Tirocinio e non sarà più possibile ottenere il riconoscimento con crediti in esubero derivanti da esami, anche se si tratta di attività formative già sostenute.
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7. La prova finale.
Per essere ammesso all’esame di laurea, lo studente deve aver superato tutti gli esami previsti dall’ordinamento didattico del corso ed aver conseguito i crediti corrispondenti.
Anche per Diritto Applicato come per Scienze Giuridiche, ci siamo battuti perchè fosse modificata la vecchia prova finale (tema in classe). La nuova prova finale permette di scegliere tra:
- Una "tesina" su un argomento scelto dallo studente; un vero e proprio lavoro di ricerca e di approfondimento condotto con l'aiuto del docente.
- Una "tesina" che ha per oggetto l'attività di stage/tirocinio svolta durante l'ultimo anno di corso.
(Per altre informazioni sulla prova finale vedi l'art. 15 del Regolamento Didattico di Diritto Applicato. Lo trovate in questo sito, nella sezione dedicata a Scienze Giuridiche).
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8. L'accesso alla laurea Magistrale.
Dall’anno accademico 2006/2007 è stato soppresso il sistema del “3+2” e di conseguenza il corso di laurea in Scienze Giuridiche (di durata triennale) al cui termine prevedeva l’accesso alla Laurea Specialistica in Giurisprudenza (di due anni). Tale possibilità veniva riconosciuta, anche, agli studenti del Corso di Laurea in Diritto Applicato tramite il superamento di esami integrativi. Con l’introduzione del nuovo ordinamento, che ha portato alla nuova Laurea Magistrale in Giurisprudenza in sostituzione del “3+2”, è stata riconosciuta la possibilità di passaggio degli studenti di Diritto Applicato alla nuova laurea quinquennale.
Gli eventuali debiti da colmare, ancora, non sono stati definiti. Appena verranno deliberati sarete prontamente informati.
Per quanto riguarda le modalità di passaggio, è possibile reperire informazioni utili all'indirizzo http://www.unipi.it/studenti/segreterie/iscrizioni/passaggio.htm_cvt.htm.
Da quest'ultimo si accede inoltre al sito http://gepaco.adm.unipi.it/, nel quale (inserendo le proprie credenziali del portale Alice) è possibile presentare la richiesta vera e propria per il passaggio di corso.
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Gli eventuali debiti da colmare, ancora, non sono stati definiti. Appena verranno deliberati sarete prontamente informati.
Per quanto riguarda le modalità di passaggio, è possibile reperire informazioni utili all'indirizzo http://www.unipi.it/studenti/segreterie/iscrizioni/passaggio.htm_cvt.htm.
Da quest'ultimo si accede inoltre al sito http://gepaco.adm.unipi.it/, nel quale (inserendo le proprie credenziali del portale Alice) è possibile presentare la richiesta vera e propria per il passaggio di corso.
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9. L'accesso alla laurea specialistica.
ATTENZIONE! PER GLI IMMATRICOLATI NELL'ANNO ACCADEMICO 2006/2007 e successivi NON SARA' più POSSIBILE IL PASSAGGIO O L'ATTIVAZIONE DELLA LAUREA SPECIALISTICA in GIURISPRUDENZA perchè il passaggio al nuovo ordinamento (1+4) ne ha comportato la chiusura!!!
Per gli altri, vale quanto scritto qui sotto:
Per gli altri, vale quanto scritto qui sotto:
Il corso di laurea in diritto applicato, di durata triennale, è stato creato allo scopo di formare nuove figure professionali in possesso di una solida cultura di base ed allo stesso tempo di conoscenze tecniche e pratiche del diritto.
Una volta terminati gli studi, i nuovi giuristi, a seconda del curriculum scelto nel terzo anno di corso, saranno in grado di accedere alle seguenti carriere professionali: giurista d'impresa, giurista della P.A., operatore giudiziario, consulente del lavoro. Il corso di studi permette inoltre, attraverso il conseguimento di 180 cfu necessari per ottenere la laurea di primo livello, di accedere alla laurea specialistica in giurisprudenza indispensabile per gli esiti professionali tradizionali della facoltà (notaio, avvocato, magistrato).
Ad oggi l'accesso alla laurea specialistica, per gli studenti di D.A. è garantito dai regolamenti didattici, i quali stabiliscono che: il laureato in diritto applicato che voglia proseguire gli studi dovrà soddisfare, durante il primo anno di corso della specialistica, un debito formativo ammontante a 24 cfu. Lo studente, al termine del ciclo di studi triennale, dovrà quindi sostenere 4 esami da 6 cfu, nelle discipline dell'area privatistica, pubblicistica, comparatistica e storica, in aggiunta ai 12 esami del normale corso di studi (il numero complessivo di esami salirebbe per lui da 12 a 16).
Proprio per evitare questa palese disparità di trattamento, rispetto allo studente di Scienze Giuridiche, è stata introdotta la possibilità, per i laureati in Diritto Applicato, di accedere al biennio specialistico a "debito zero" semplicemente scegliendo un indirizzo della stessa congruo con il curriculum del terzo anno della laurea di primo livello; per debito zero si intende l'obbligo di integrare comunque i debiti formativi aggiuntivi, evitando però gli esami della specialistica già sostenuti durante il terzo anno della triennale, in modo da lasciare inalterato il numero complessivo di esami. Ad esempio: lo studente che ha conseguito la laurea triennale scegliendo il curriculum di giurista della pubblica amministrazione, potrà accedere a debito zero se opta per l'indirizzo pubblicistico della laurea specialistica; in questo modo il laureato in D.A. al contrario del laureato in S.G., ha già sostenuto gli esami di giustizia Amministrativa (6 cfu), Diritto Regionale (6 cfu), diritto finanziario (6 cfu) che possono considerarsi corrispondenti, rispettivamente, a diritto amministrativo speciale (6 cfu), diritto costituzionale speciale (6 cfu) e diritto finanziario (6 cfu) dell'indirizzo pubblicistico della specialistica. Aggiungendo ai 18 cfu cosi coperti i 6 cfu di un esame opzionale (che lo studente potrà coprire sostenendo un esame affine all'area pubblicistica come dir.parlamentare) si totalizzano i 24 cfu che corrispondono esattamente al debito da colmare. In sostanza, in luogo delle materie di indirizzo già sostenute nel triennio, il laureato dovrà sostenere esami di diritto privato, dir.pubblico, diritto romano, sistemi giuridici comparati.
Per ulteriori chiarimenti circa gli altri curriculum, la lista di esami considerati equivalenti e la struttura del corso di laurea in diritto applicato, gli studenti possono rivolgersi alla presidenza dei corsi di laurea (coordinatrice didattica dott.ssa Ciuccoli) oppure chiedere direttamente a noi di Sinistra Per... Diritto Applicato.
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Una volta terminati gli studi, i nuovi giuristi, a seconda del curriculum scelto nel terzo anno di corso, saranno in grado di accedere alle seguenti carriere professionali: giurista d'impresa, giurista della P.A., operatore giudiziario, consulente del lavoro. Il corso di studi permette inoltre, attraverso il conseguimento di 180 cfu necessari per ottenere la laurea di primo livello, di accedere alla laurea specialistica in giurisprudenza indispensabile per gli esiti professionali tradizionali della facoltà (notaio, avvocato, magistrato).
Ad oggi l'accesso alla laurea specialistica, per gli studenti di D.A. è garantito dai regolamenti didattici, i quali stabiliscono che: il laureato in diritto applicato che voglia proseguire gli studi dovrà soddisfare, durante il primo anno di corso della specialistica, un debito formativo ammontante a 24 cfu. Lo studente, al termine del ciclo di studi triennale, dovrà quindi sostenere 4 esami da 6 cfu, nelle discipline dell'area privatistica, pubblicistica, comparatistica e storica, in aggiunta ai 12 esami del normale corso di studi (il numero complessivo di esami salirebbe per lui da 12 a 16).
Proprio per evitare questa palese disparità di trattamento, rispetto allo studente di Scienze Giuridiche, è stata introdotta la possibilità, per i laureati in Diritto Applicato, di accedere al biennio specialistico a "debito zero" semplicemente scegliendo un indirizzo della stessa congruo con il curriculum del terzo anno della laurea di primo livello; per debito zero si intende l'obbligo di integrare comunque i debiti formativi aggiuntivi, evitando però gli esami della specialistica già sostenuti durante il terzo anno della triennale, in modo da lasciare inalterato il numero complessivo di esami. Ad esempio: lo studente che ha conseguito la laurea triennale scegliendo il curriculum di giurista della pubblica amministrazione, potrà accedere a debito zero se opta per l'indirizzo pubblicistico della laurea specialistica; in questo modo il laureato in D.A. al contrario del laureato in S.G., ha già sostenuto gli esami di giustizia Amministrativa (6 cfu), Diritto Regionale (6 cfu), diritto finanziario (6 cfu) che possono considerarsi corrispondenti, rispettivamente, a diritto amministrativo speciale (6 cfu), diritto costituzionale speciale (6 cfu) e diritto finanziario (6 cfu) dell'indirizzo pubblicistico della specialistica. Aggiungendo ai 18 cfu cosi coperti i 6 cfu di un esame opzionale (che lo studente potrà coprire sostenendo un esame affine all'area pubblicistica come dir.parlamentare) si totalizzano i 24 cfu che corrispondono esattamente al debito da colmare. In sostanza, in luogo delle materie di indirizzo già sostenute nel triennio, il laureato dovrà sostenere esami di diritto privato, dir.pubblico, diritto romano, sistemi giuridici comparati.
Per ulteriori chiarimenti circa gli altri curriculum, la lista di esami considerati equivalenti e la struttura del corso di laurea in diritto applicato, gli studenti possono rivolgersi alla presidenza dei corsi di laurea (coordinatrice didattica dott.ssa Ciuccoli) oppure chiedere direttamente a noi di Sinistra Per... Diritto Applicato.
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